In this performance, Luca De Leva stages intimate gestures of everyday affection, wearing ocular devices for virtual reality modified so that the artist and his partner can each take on the point of the view of the other. De Leva inverts his own visual field with that of Giacinta Gandolfo, implementing in public a condition that was experienced in several moments of their everyday life. The switching of viewpoints brought about in their private life takes the shape of a “chronicle from another eye”, a performance in which the make-believe dimension causes the surfacing of reflections on the relationship between an experience that is lived and one that is told. The forms of dependence and control generated by the experience of seeing oneself in the third person, taking possession of another person’s gaze, raise questions about the boundaries of perception and the impact of digital technologies on human relations and the formation of subjectivity.
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
4 February 2017

A performance within the project Abitare il Minerale, carried out by a.titolo in collaboration with Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea and the support of the Compagnia di San Paolo as part of the call “ORA! Linguaggi contemporanei, produzioni innovative”. Curated by Francesca Comisso, Luisa Perlo and Marianna Vecellio. Sound design composed and mixed by Andrea Bonalumi Big Hands.

In questa performance, Luca De Leva inscena un gesto intimo di affetto quotidiano, indossando dispositivi oculari per la realtà virtuale opportunamente modificati che permettono all’artista e alla sua compagna di assumere ciascuno il punto di vista dell’altro. De Leva inverte il proprio campo visivo con quello di Giacinta Gandolfo, agendo in pubblico una condizione sperimentata in alcuni momenti della loro vita quotidiana. Lo scambio di vista attuato nella vita privata prende forma nelle “cronache da un altro occhio”, performance nelle quali la dimensione di finzione fa emergere riflessioni sul rapporto tra esperienza vissuta e raccontata. Le forme di dipendenza e controllo generate dall’esperienza del vedersi in terza persona, impossessandosi dello sguardo altrui, sollevano interrogativi sui confini della percezione e sull’impatto delle tecnologie digitali nelle relazioni umane e nella formazione della soggettività.

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
4 febbraio 2017

Performance nell’ambito del progetto Abitare il Minerale, realizzato da a.titolo in collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ORA! Linguaggi contemporanei, produzioni innovative”. A cura di Francesca Comisso, Luisa Perlo e Marianna Vecellio. Sound design composto e mixato da Andrea Bonalumi Big Hands.