This photographic campaign, carried out in 2001 by Paola di Bello at Mirafiori Nord, was born as a tool for the reconnaissance and interpretation of the territory, prior to the start of the pilot action of New Patrons in Italy. It is an exceptional document of this iconic district of Turin, which grew up after World War II around and in function of the Fiat plant of the same name, and now dominated by large urban voids, before the transformation brought about by the Urban 2 urban regeneration programme. The campaign is divided into two parts, complementary and opposite. What We See at Mirafiori investigates the neighbourhood through twelve categories of observation that might recall Borges’ taxonomies or Ghirri’s Atlas, through which Di Bello explores the gap and coexistence between large-scale architectural interventions and small places designed and built by the inhabitants. What Mirafiori Sees overturns the point of view by placing it inside some private homes: a series of double exposure photographs, a daytime and a nigh-time ones, superimposed in an attempt to alter the ordinary perception of space. The two shots mark what Di Bello defines as “the time of the visit, the time needed to get to know and experience an inhabited place”.

Project of the New Patrons action at Mirafiori Nord within the PIC Urban 2 of the City of Turin promoted by the Adriano Olivetti Foundation, with the support of the Sandretto Re Rebaudengo Foundation. The campaign is published in the volume Nuovi Committenti – Torino Mirafiori Nord, Luca Sossella editore, Rome 2004.

Campagna fotografica realizzata nel 2001 da Paola di Bello a Mirafiori Nord, nasce quale strumento di ricognizione e interpretazione del territorio, preliminare all’avvio dell’azione pilota di Nuovi Committenti in Italia. È un documento eccezionale dell’iconico quartiere di Torino, cresciuto nel dopoguerra intorno e in funzione dell’omonimo stabilimento Fiat e ormai dominato dai grandi vuoti urbani, prima della trasformazione operata dal programma di rigenerazione urbana Urban 2. La campagna è suddivisa in due parti, complementari e opposte. Cosa si vede a Mirafiori indaga il quartiere attraverso dodici categorie di osservazione che potrebbero ricordare le tassonomie di Borges o l’Atlante di Ghirri, mediante le quali Di Bello esplora lo scarto e la convivenza fra gli interventi architettonici su grande scala e i piccoli luoghi disegnati e costruiti dagli abitanti. Cosa vede Mirafiori ribalta il punto di vista ponendolo all’interno di alcune abitazioni private: una serie di fotografie a doppia esposizione, una diurna e una notturna, sovrapposte nel tentativo di alterare la percezione ordinaria dello spazio. I due scatti marcano quello che Di Bello definisce “il tempo della visita, quello che occorre per conoscere e sperimentare un luogo abitato”.

Progetto dell’azione Nuovi Committenti a Mirafiori Nord nell’ambito del PIC Urban 2 della Città di Torino promossa dalla Fondazione Adriano Olivetti, con il sostegno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. La campagna è pubblicata nel volume Nuovi Committenti – Torino Mirafiori Nord, Luca Sossella editore, Roma 2004.