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Q16 stands for Quartiere 16, a remarkable social housing complex designed in 1927 by Umberto Cuzzi as a model suburban district. For years marked by the deterioration of the building structures, at the end of the nineties it was the subject of a process of participatory regeneration as part of the Urban Rehabilitation Programme for the northern suburbs of Turin. At the invitation of Avventura urbana, responsible for the social accompainment plan, in 2000 a.titolo involved Annamaria Ferrero and Massimo Di Nonno with the aim of supporting the actions of the plan with artistic interventions resulting from the relationship with the inhabitants. Passati di qui is a video on the history of the neighbourhood kindergarten, closed for years, told by various generations of residents. Per filo e per segno, created in 2001 on the occasion of the completion of the facades, is an installation inspired by Ersilia, one of Italo Calvino’s invisible cities: a “weave of strained threads” that trace in the air “the relationships that govern the life of the city”.

A project curated by Georgina Bertolino and Lisa Parola in collaboration with Avventura Urbana as part of PRU – Programma Recupero Urbano di Corso Grosseto of the City of Turin. The project was shown at the Adriano Olivetti Foundation in Rome in a solo exhibition of the two artists in 2002.

Q16 sta per Quartiere 16, un pregevole complesso di edilizia popolare progettato nel 1927 da Umberto Cuzzi come un quartiere extraurbano modello. Da anni segnato dall’abbandono e dal deperimento delle strutture edilizie, alla fine degli anni novanta è oggetto di un processo di riqualificazione partecipata nell’ambito del Programma di Recupero urbano della periferia nord di Torino. Su invito di Avventura urbana, responsabile del piano di accompagnamento sociale, nel 2000 a.titolo ha coinvolto Annamaria Ferrero e Massimo Di Nonno con l’obiettivo di coadiuvare le azioni del piano con interventi artistici scaturiti dalla relazione con gli abitanti. Passati di qui è una videoinstallazione sulla storia dell’asilo di quartiere, chiuso da anni, raccontato da varie generazioni di residenti. Per filo e per segno, realizzata nel 2001 in occasione del completamento delle facciate, è un’installazione ispirata a Ersilia, una delle città invisibili di Italo Calvino: un “intreccio di fili tesi” che tracciano nell’aria “i rapporti che reggono la vita della città”.

Progetto a cura di Georgina Bertolino e Lisa Parola in collaborazione con Avventura Urbana nell’ambito di PRU – Programma Recupero Urbano di Corso Grosseto della Città di Torino. Il progetto è stato esposto alla Fondazione Adriano Olivetti di Roma in una mostra personale dei due artisti nel 2002.